In fondo le generazioni più fortunate sono quelle che si sono formate sui mezzi tradizionali e oggi possono usare quelli digitali con consapevolezza. Proprio per questo agli adulti che sono migrati alle nuove tecnologie spetta il fondamentale dovere di fornire il proprio contributo culturale. La rivoluzione dei new media che ha invertito i ruoli generazionali, forse per la prima volta nella storia, non esenta insegnanti, genitori e nonni dal loro ruolo di perno insostituibile della crescita dei giovani. Proteggere i più giovani dalle derive della rete, dall’equivalenza delle opinioni, per cui non conta la competenza ma il consenso maggioritario, è importante e doveroso. Wikipedia, per esempio, seppure in nome della condivisione e della libertà, risponde a logiche assai diverse da quelle scientifiche di un’enciclopedia.
L’importante è non demonizzare, non farsi imprigionare dalla neofobia, non pretendere di bloccare a colpi d’indifferenza o divieti la concorrenza del progresso tecnologico nei confronti della didattica tradizionale.
Oggi i nostri bambini sono mobile born, ovvero usano smartphone e tablet con capacità quasi innate. Di fronte a queste abilità si rimane spiazzati perché ci si chiede come possano imparare qualcosa da noi. Ovviamente competenza tecnica e rapporto naturale con la tecnologia non sono sinonimi di conoscenza e consapevolezza, per questo le generazioni migrate alla tecnologia devono guidare a un uso critico dei mezzi tecnologici e di internet.
I bambini si limitano a usare internet per giocare, guardare, ascoltare, ma spesso non ne conoscono la storia, non sanno come funzioni la rete e la trasmissione dei dati, come sia strutturata la ragnatela mondiale del web.
Qualche anno fa allora è nata la ludoteca.it con lo scopo di raccontare e spiegare ai bambini delle scuole primarie la Rete, a partire dai suoi meccanismi basilari di funzionamento: il linguaggio binario, la struttura della Rete, la trasmissione dei messaggi “a pacchetto”.
Sicurezza online e utilizzo consapevole sono temi centrali della Ludoteca.it. Per i bambini e i ragazzi non c’è confine netto tra vita virtuale e vita reale: bisogna far capire che la Rete richiede la stessa attenzione, la stessa buona educazione, lo stesso buon senso che esercitiamo nella realtà.
Maria Mancusi
