Credere “nel buio quando la luce mente (E. Montale)” in questa estate calda. Credere, credere, credere.
Nel canto delle cicale, nella risacca del mare mai uguale a se stessa, nel giorno che inizia, in quello che finisce, nelle ore che abbiamo vissuto, in quelle che ci restano da accendere come una candela sulla tavola della vita. A lavoro o sotto l’ombrellone, madidi di mare o di sudore, con le dita sui tasti di un pc o sotto la sabbia.
Credete mentre una pagina finisce, mentre il bianco di quella successiva ci confonde e stordisce, mentre da una pancia esplode un vagito, mentre un nodo alla gola chiude una bara. Credere accanto a un amore che finisce, vicini a uno che ci riempie di noi. Credete nei desideri incompiuti, nelle vite che sfiorano le nostre, nelle mani che vorremmo per noi ma che abbiamo rubato al tempo.
Viaggiate col corpo, ma soprattutto viaggiate nel cuore: non c’è strada che non porti dove dobbiamo realmente andare e ogni deviazione della vita, sia che piangiamo sia che ridiamo, è un miracolo in ricchezza.
Allontanatevi dal dolore, non impatanatevi: i vostri piedi sono leggeri, perché fatti d’anima…
Partite. Anche solo con la mente. Non c’è vacanza migliore di un viaggio dentro se stessi. Partite. Percorrete il vostro buio e tornate nella luce. Vi sono guerre che non possiamo vincere, perché non abbiamo nemici contro cui combattere. Abbiamo, solo, da assecondare i nostri passi, che sono già su altre strade…
Maria Mancusi
