Sei nato, come nascono tutti, una notte come tante. Sei un bimbo, hai la pelle morbida, i tuoi occhi non mettono a fuoco il mondo in cui sei piombato. Non sei in niente diverso da un Gesù bambino: stessa tenerezza, stesso miracolo dell’amore, anche dove l’amore è un’ombra. Nei tuoi mugugni c’è il mistero della vita umana: nessuno sa perché nascono i bimbi. Qualcuno li desidera, altri ne farebbero a meno, molti li mettono al mondo e se ne chiedono il senso.
Carne che viene dalla carne, fragilità umana che si mescola a fragilità umana.
Cullarti è cullare il destino quello da cui vieni e quello verso cui andrai. Nessuno potrà impedirti di cadere e nessuno potrà alzarti, sei un essere diverso da me a cui il mondo farà da cuna come è successo duemila anni fa a Betlemme, una cuna di spilli e di paglia. Ti faranno male i dentini, ti sarà fatica imparare a camminare, il primo amore ti spezzerà il cuore, altri ti esalteranno nella gioia, ti illuminerai d’intelletto, imparerai a essere uomo e forse alcune volte sceglierai ciononostante di essere belva.
Ti accarezzo le guance con le dita, ti riscaldo con un abbraccio e questi gesti sono per noi come la presenza del bue e dell’asinello alle spalle: ci proteggono dal freddo e ci consolano nel male. E di male ne vedrai tanto. Questo nostro mondo non è fatto per bambini, non è fatto per la vita. Spezza i sogni questo mondo… Quante volte mi sembrerà pazzia dunque l’avertela offerta! Ogni volta che la realtà colpirà con la sua durezza, e non avrà i colori tratteggiati nelle mie favole per te. Ogni volta che accanto a te morirà qualcuno, ogni volta che sarà perpetrata un’ingiustizia, ogni volta che corruzione, discriminazione, sopraffazione, violenza, delusione saranno i nomi che darai a compagni di viaggio che non hai scelto.
Bisognerà aver coraggio, perché si accende sempre una luce nel buio del pensiero, nel buio della storia. Questo è il divino che è nell’uomo: raccogliere una speranza, lasciarla in eredità. Lanciare un seme nel campo del mondo, aspettare che cresca, sognare che sia un messo d’ingegno e d’amore.
Metto il mio dito nella tua manina indifesa: la stenderai sul mondo e in te starà di cambiarlo, a me di lasciartelo cambiare.
Sei nato come nascono tutti. Come Lui. E il domani ormai è l’attesa che tra le tue mani si apra un mondo nuovo, non quello dei padri.
Maria Mancusi