Le recensioni di Connessioni Letterarie
Una tazza di tè e una fetta di pane nero ricoperta di marmellata di prugne: sapori della memoria che ricostruiscono una storia, quella di Lyudmila.
Lyudmila è stata una bambina di Chernobyl, che ormai novantenne, nel 2077, anno in cui presumibilmente è ambientata la storia, racconta, in modo intimo, non solo le sue dieci estati italiane, ma anche la sua vita, faticosa, deludente eppure vissuta con dignità e senso di speranza. Il duro lavoro, un primo matrimonio infelice con un uomo grottesco e un secondo celebrato e vissuto come un contratto d’affari, la solitudine di un’esistenza senza amore, due figlie meravigliose per cui desiderare un destino diverso, lontano dalla miseria e dalla violenza di vite sbagliate.
Il sapore di prugna le ricorda l’Italia, le rinnova l’amore per “i suoi italiani”, Lucio, Angela e le loro figlie, Paola e Raffaella, ma soprattutto quanto dell’Italia le è rimasto dentro, nella mente, nell’animo. L’incontro con una realtà diversa, quasi aliena, rispetto al grigiore e alla miseria umana più che materiale in cui Lyudmila è vissuta, risana il corpo, risana il cuore, soprattutto.
Il ricordo dell’Italia si fa carne nelle fibre del corpo e dell’anima. Insegna un modo diverso per vivere. Insegna a ricercare “il modo” di vivere. Un modo che è unico per ciascuno, che è esigenza di capire la vita e di affrontarla con coraggio nella propria terra e non altrove. Un romanzo della forza, quello scritto con delicatezza e poesia da Patrizia Fortunati, la forza di andare incontro alla propria vita seppure sbagliata, seppure sbiadita e di darle un senso.
Maria Mancusi
Autore: Patrizia Fortunati
Titolo: Marmellata di prugne
Editore: Ali&no editrice
Anno: 2013