Le recensioni di Connessioni Letterarie
Un amore, quello di Peter Pains, per la bella Alba, che dura da 15 anni, un’ossessione, un desiderio, un obiettivo verso cui protendere una vita intera, un riscatto per se stessi e da se stessi in un mondo di brutalità, violenza e bassezza.
La storia di un viaggio, in nulla dissimile da quello odissiaco, dove il motore dell’andare non è la sete di conoscenza, ma, in un mondo che ha conosciuto tutto, il bisogno di ritrovare l’umano, di riscoprirsi.
Livido è la corsa di Peter contro il tempo per salvare la sua Alba in una realtà “fatiscente”, una megalopoli indistinta e immaginaria, dove la maggior parte della popolazione vive di riuso di prodotti di scarto prelevati e riciclati dal kipple (spazzatura), mentre una parte trasmigra la propria identità su corpi artificiali. Peter appartiene ai più, è un “trashformer”, un ragazzo che vive cercando oggetti di valore nella palta che sommerge intere porzioni di territorio urbano. È disabile a causa di un incidente avuto durante l’infanzia, ma questo non gli impedisce di avere un sogno: Alba, una bellissima ragazza che lavora in un’agenzia di viaggi del suo quartiere – Colle Vasto – e che lui si accontenta di sognare da lontano, spiandola. Alba però non è come lui, è il “diverso”, una donna nexumana, una persona cioè la cui mente è stata caricata su un supporto informatico e dal corpo interamente artificiale.
La vita di Peter cambia un drammatico giorno quando la gang di teppisti guidata da suo fratello Charlie, che odia i nexumani, rapisce Alba e la fa barbaramente a pezzi. Da quel momento in poi Peter Pains avrà due soli obiettivi, ricomporre il corpo della donna amata, recuperando i pezzi che il fratello e i suoi compagni avevano spartito come un trofeo da conservare, e la vendetta, una vendetta vissuta come riscatto del sé, per non aver osato o saputo impedire la violenza sul corpo di Alba.
Ma Livido non è solo questo. È un’indagine sottile per interrogarsi sull’importanza di una prossima, e non tanto futura, individuazione della natura artificiale degli esseri supposti umani, ma anche e soprattutto della natura umana nelle entità supposte artificiali.
Senti questa storia. Si narra che la nave su cui viaggiò Teseo, un eroe greco, venisse conservata intatta nel corso degli anni e che via via che le parti si andavano deteriorando venissero sostituite da nuove. Quando tutte le parti che erano servite per costruire la nave originale vennero rimosse, ci si accorse che quella era una nave del tutto nuova, nonostante conservasse la stessa forma di prima. La questione quindi è: la nave di Teseo si è conservata o no? Ovvero: l’identità, modificata nella sostanza, ma senza variazioni nella forma, è ancora la stessa? Oppure le somiglia soltanto? Ora, prova ad applicare questo paradosso all’uomo che nel corso degli anni cambia, ma che sembra rimanere la stessa persona.
E gli uomini, come e cosa saranno gli uomini? Arriveranno a essere nexumani? Come e cosa saranno? Cosa sopravviverà di loro? Cosa sopravviverà dei sentimenti e di tutto quello che fino a ora ha significato essere Uomo?
Un testo intelligente e profondo quello di Francesco Verso, che pone interrogativi inquietanti con il gusto dell’indagine e la capacità di affabulare.
Titolo: Livido
Autore: Francesco Verso
Anno: 2013
Pagine: 250
Editore: Delos Books
Maria Manc