Le recensioni di Connessioni Letterarie
Ambientato ad Ashtown attraverso salti temporali che ci presentano i personaggi nel 1983-84 e nel 1996 alternando la narrazione tra presente e passato La casa del sonno ruota intorno al sonno, la follia, le sessualità ambigue, la pazzia di psichiatri crudeli. I salti temporali mantengono alta l’attenzione creando un complicato puzzle narrativo.
Una trama intricata da molti personaggi apparentemente scollegati che si sviluppa in una edificio dalle strane fattezze arroccato su una scogliera dove i personaggi si incontrano da giovani come studenti per poi incrociarsi da grandi in una casa di cura specializzata in patologie del sonno. Qui ormai professionisti i protagonisti faranno i conti con i nodi irrisolti delle loro vite.
In questo scenario incontriamo Gregory, uno stravagante scienziato ossessionato dal sonno e dalle sue fasi, Terry un appassionato di cinema la cui attività onirica è la parte più pura della sua esistenza, Veronica una femminista gay appassionata di teatro, Sarah che non riesce a distinguere i sogni dalla vita reale con conseguenze a volte disastrose, Ruby una bimba amorevole con un’innata perspicacia. In questo spazio il sonno attraverso la sovrapposizione tra sogno e realtà rimescola le carte creando disguidi e comici equivoci
Con una una scrittura stimolante mai noiosa, e un piano narrativo fuori dagli schemi Coe guida il lettore in questo intreccio dall’atmosfera stralunata facendogli sentire a volte la sensazione di essersi smarrito per poi ricondurlo abilmente sulla strada giusta.
Un libro coinvolgente che apre una riflessione sul significato e l’importanza del sonno nella vita di ciascuno: una perdita di tempo per qualcuno, un realtà indistinta dalla veglia per un altro, un’alternativa alla realtà per qualcun altro ancora.
Il linguaggio è un traditore, un agente segreto doppio giochista che scivola tra un confine e l’altro nel cuore della notte.
È una pesante nevicata su un paese straniero che nasconde le forme e i contorni della realtà sotto un manto di nebuloso biancore.
È un cane azzoppato che non riesce mai a eseguire correttamente gli esercizi richiesti.
È un biscotto allo zenzero che, lasciato a inzupparsi per troppo tempo nel tè dei nostri auspici si sbriciola diventa niente.
È un continente perduto.
Il linguaggio è un amante crudele e fedigrafa;
è un baro astuto dalle maniche pullulanti di assi;
è un suono distante di flauto in una notte nebbiosa, che ci tormenta con melodie semidimenticate;
è la luce all’interno del frigorifero che mai si spegne finché noi restiamo a guardarla;
è una tovaglia troppo corta;
è un coltello nell’acqua.
Tonia Zito
Titolo: La casa del sonno
Autore: Jonathan Coe
Edizione: 1999
Editore: Feltrinelli