Le recensioni di Connessioni letterarie
All’alba dell’unità d’Italia la quiete di Torino è spezzata da una serie di omicidi di giovani donne, i cui corpi saranno ritrovati quasi intatti anche a distanza di giorni. A legare questi macabri casi è una strana figura soprannominata l’imbalsamatore. A indagare seppur senza successo, è il brillante ispettore Giovanni dell’Olmo.
Contestualmente nelle campagne leccesi, nel Salento tanto devoto a San Paolo, si verificano una serie di singolari morti legate al morso della taranta.
Per far luce su queste scomparse che inquietano il popolo leccese, il Ministero affida le indagini alle menti migliori che la neonata nazione possa offrire: l’ispettore dell’Olmo, un torinese impeccabile, rigoroso e indisponente, e il tossicologo esperto di aracnidi, il dottor Caracciolo de Sangro, un dotto napoletano tormentato da un passato oscuro e misterioso. La distanza di pensiero, approccio e mentalità tra un nord e sud ancora molto diffidenti e distanti condizionerà profondamente la collaborazione tra i due, donando al lettore pagine di tensione ma anche di grande ironia: in principio i due sembreranno inconciliabili ma nel corso della storia finiranno per diventare complementari, affiatati, e sotto sotto amici.
Il ritmo incalzante della storia non privo di colpi di scena incolla il lettore alle pagine. Un giallo capace di portare indietro nel tempo permettendo di rivivere l’Italia di fine Ottocento, che vede il Nord sabaudo glaciale, efficiente e impeccabile contrapporsi al Sud borbonico, esoterico, superstizioso e accogliente, e di immergersi nelle magie e nelle credenze del tarantismo.
Il male esiste, e quello di Ariadne si chiama Malombra. Ignorarlo non lo farà scomparire.
Con un linguaggio coerente con il tempo in cui si ambienta la storia e una scrittura che sa essere intensa, struggente, infuocata e ironica, Martin Rua conduce il lettore in un’atmosfera d’altri tempi eppure profondamente attuale, fatta di differenze tra mentalità settentrionale e meridionale, dominata dal divario tra ricchi e poveri, impregnata di disagio sociale.
Un thriller storico capace di fondere credenze popolari e scienza, suspense e mistero, una storia che permette di godere delle suggestioni e delle leggende che alimentano l’affascinante storia che ruota attorno alla figura del principe di Sangro e la coinvolgente ritualità del tarantismo. Una boccata d’aria per chi ama la letteratura, l’antropologia e la cultura salentina.
Tonia Zito
Titolo: Il cacciatore di tarante
Autore: Martin Rua
Anno: 2020
Editore: Rizzoli
ISBN: 978-8833572635