Le recensioni di Connessioni Letterarie
Firmino, ultimo di tredici figli messi al mondo da una pantegana ubriacona, è un esile topastro costretto a sopravvivere mangiando libri. Nato in una libreria di un sobborgo di Boston, sulle macerie di un capolavoro letterario di dubbia fama, i suoi primi passi sono un continuo rincorrere la razione quotidiana di latte, che puntualmente non riesce ad avere, viste le sue precarie condizioni fisiche. E allora, inizialmente per spirito di sopravvivenza, si guarda intorno e scopre un mondo fatto di pile interminabili di libri, accatastati qua e là in ordine sparso. Inizia a rosicchiarne alcuni, trovandoli di suo gradimento. In questo modo riesce a sopperire alla mancanza di latte, dovuta in primo luogo ai “capezzoli non in sufficienza” della madre.
La carta, invece, ho scoperto ben presto che ha una consistenza fantastica e, in alcuni casi, un sapore gradevole. Puoi masticarla per ore, se vuoi, come fosse gomma. Estromesso a spintoni dai miei nerboruti fratelli, mentre attendevo il momento buono, cercando intanto di riempire il buco che mi tormentava le viscere con immensi pasti immaginari, cominciai a masticare i coriandoli di carta sparsa ai miei piedi.
Il gradimento è tale da iniziarne a leggere alcuni, sicché il rosicchiamento si trasforma in un’attenta, sana e irresistibile lettura.
Ma ben presto cominciai a leggere, qua e là, lungo i bordi dei miei pasti e, con il passare del tempo, quanto più leggevo tanto meno masticavo finché, in ultimo, presi a dedicare quasi tutte le ore di veglia alla lettura, masticando solo nei ritagli di tempo.
La letteratura sviluppa capacità non propriamente tipiche in un ratto: sensibilità, senso critico e tanto bisogno d’affetto.
Mancanza d’affetto che verrà parzialmente colmata dalle sue “bellezze”, donne di facili costumi che popolano lo schermo del cinema di quartiere.
Il suo è un viaggio alla scoperta del genere umano, ne distingue pregi e difetti e alla lunga assumerà gli atteggiamenti e i pensieri propri di un essere umano, anche grazie alla “convivenza” dapprima con Norman, il proprietario della libreria e poi con Jerry, uno scrittore squattrinato conosciuto in un parco poco distante dal suo quartiere.
Già dalle prime pagine, il lettore si sentirà partecipe e coinvolto in prima persona dalla storia, avrà a cuore le sorti del topastro, fino addirittura a immedesimarsi in lui, perché in sostanza la figura di Firmino incarna il lettore di romanzi della nostra società: la vita dell’uomo vista attraverso gli occhi di un topo.
Il periodare è di semplice e immediata fattura, la scelta dell’analessi come narrazione letteraria risulta indovinata e rende piacevole e accattivante la lettura, non annoia il lettore anche per l’esposizione limpida e fluida, senza citazioni troppo colte.
Firmino, romanzo d’esordio dello scrittore statunitense Sam Savage, fu dapprima pubblicato nel 2006 da una piccola casa editrice americana no profit con una tiratura iniziale di appena mille copie. Ha vinto tutti i più importanti premi letterari per esordienti negli Stati Uniti. Dopo la fiera del libro di Francoforte del 2007 è diventato un fenomeno letterario di caratura internazionale.
Eleuteros Vanoli
Titolo: Firmino
Autore: Sam Savage
Anno: 2007
Editore: Einaudi
ISBN: 9788806192587
