A letto prima di addormentarsi, in metropolitana tra uno spostamento e l’altro, alla banchina nell’attesa dell’autobus, spesso si accompagna il proprio viaggio con una buona lettura. Un modo per riempire lo spazio “vuoto” che collega i posti in cui lavoriamo, quelli che frequentiamo e viviamo quotidianamente.
Spesso per necessità o per scelta si leggono più libri contemporaneamente, la carta in questi casi costringe a fare una scelta: le borse che custodiscono gli oggetti personali non sono abbastanza resistenti da contenerne troppi, le schiene rischierebbero di cedere.
La memoria dei tablet, degli smartphone, degli ebook-reader evitano questo tipo problema, se si vuole si può portare con sé anche l’intera libreria, la borsa non si sciuperà e la schiena non sentirà alcun peso.
Avere più libri con sé permette di scegliere la lettura adatta a quello specifico momento della giornata. Se si rientra dal lavoro e si ha bisogno di staccare dalla realtà, ci si può immergere nel romanzo lasciato in sospeso il giorno precedente, se, invece, è appena iniziata la giornata ci si può dedicare a un buon saggio per approfondire un argomento di proprio interesse.
Si pensa al libro anche come un supporto su cui è possibile registrare le sensazioni che la lettura suscita attraverso una piega fatta alla pagina, una evidenziazione, un commento. Spesso si pensa che un ebook non consenta questo tipo di uso, si immagina il libro elettronico come qualcosa di chiuso e freddo. Contrariamente a questa idea, l’ebook permette con dei semplici comandi di fare rapidamente annotazioni, commenti, ricerche, condivisioni. In tal senso anche il libro digitale può essere la traccia dei nostri pensieri. La differenza sta nel supporto non nella sostanza.
Personalmente credo che il libro cartaceo non verrà mai sostituito da quello elettronico. Credo che siano destinati a un pubblico diverso, i tradizionalisti, che leggono solo libri cartacei, e gli innovatori che, pur non disprezzando la carta, approfittano dei vantaggi dei libri digitali.
Proviamo a capire analogie e differenze.
I libri pesano nella borsa, gli ebook occupano pochi megabyte.
Entrambi hanno una dimensione tattile: nel primo caso sfogli la pagina, nel secondo interagisci con lo schermo.
La lettura è più riposante sui libri cartacei, è più faticosa a causa della retroilluminazione su tablet e smartphone, è molto rilassante sugli ebook reader e-ink.
Il mercato degli ebook è più accessibile, ogni giorno al prezzo di un caffè è possibile acquistare un testo. I costi ridotti aumentano la desiderabilità del prodotto, se si è indecisi su un autore, su un romanzo, il costo contenuto spinge a rischiare.
Difficilmente un testo cartaceo ha il costo di un caffè.
Entrambi sono condivisibili, i libri cartacei attraverso il prestito o la citazione di stralci del testo, gli ebook attraverso la condivisione diretta sui social network. Spesso però per gli ebook non è previsto il prestito, poichè il testo è legato all’account che l’ha acquistato.
La lettura dei libri in lingua può essere più agevole sul supporto digitale, qui la ricerca dei vocaboli si effettua con un semplice click, basta cercarli nel dizionario collegato all’applicazione.
Nei libri cartacei, invece, è necessario munirsi di un dizionario da consultare ogni volta che ci si imbatte in una parola sconosciuta.
Il font e la dimensione dei caratteri sono modificabili in un ebook, ciò permette a chi ha problemi di vista di scegliere un carattere tipografico che gli faciliti la lettura.
Perché scegliere l’uno o l’altro? Non credo sia necessario schierarsi per forza, penso sia giusto riconoscere a ciascuno i suoi meriti.
Personalmente leggo sia libri cartacei che digitali.
Da quando leggo libri digitali ho iniziato a leggere più testi contemporaneamente. Avere con me la mia libreria mi permette di scegliere la lettura giusta al momento giusto.
Disporre sempre dei testi da leggere mi permette di farlo in qualunque momento. Quando ancora non c’erano libri digitali, portavo un testo con me solo se avevo la certezza di dover fare un lungo percorso. Evitavo di appesantire la borsa per tratti piccoli. Ora non mi pongo più il problema, leggo in pillole, nei momenti più disparati della mia giornata.
Cosa mi infastidisce degli ebook? Non poterli prestare! Quasi tutti i libri che mi sono rimasti nel cuore sono stati prestati da amici. La cultura deve girare, limitare la circolazione dei libri significa limitare la rigenerazione culturale. Questa è l’unica cosa che modificherei, li renderei tutti prestabilì, anche una sola volta per garantirne la circolazione.
I libri digitali hanno cambiato le mie abitudini di lettura. Leggo di più, da quando leggo in digitale leggo decisamente di più.
Mi colloco, dunque, indiscutibilmente tra gli innovatori. E voi?
Tonia Zito
Immagine Wasted-Rebel