Recensioni

Guardavamo la Luna

Scritto da Concetta Padula

Le recensioni di Connessioni Letteria

Il filologo Barricalla pubblica nel 2015 una piccola raccolta di poesie, una plaquette del 2014, più per amore verso l’arte poetica che non per dovere e obbligo editoriale.

La dedica è impregnata di ricordi, di emozioni e catapultano il giovane poeta all’interno del proprio nucleo familiare. Rompe il silenzio dei sentimenti rivolgendo l’attenzione alla zia Franca, una ultranovantenne, al suo ricordo.
La lunga esistenza della zia è stata colpita da una gelida folata di vento: la sua morte improvvisa.

Secondo il Barricalla nelle circostanze dolorose non si ha il tempo, non si ha la consapevolezza di potersi adattare alle assenze dei propri cari. La zia, proprio come tutte le persone che volano via diventano puro spirito, ricordo tenace che resta saldo nella vita dei propri cari.

 Ora sei puro spirito
Sei ricordo tenace

La vita può dirsi tale, cioè la vita acquista valore quando lascia dietro di sé una scia di vissuto che si dipana, si ramifica e s’afferma con prepotenza nell’esistenza dei familiari e conoscenti.

Il poeta nella sua nevrastenia non riesce a vivere ma a comprendere la vita. Vivere significa anche compiere un piccolo-grande gesto: salpare, levare l’ancora verso un altro mare; quello dell’Ignoto.

Nei propri scritti il poeta si spersonalizza come se fosse un’altra persona però al contempo conserva l’ottica della soggettività.
Sulla terra l’uomo si affanna, si barcamena e quindi non vive ma sopravvive.
Il futuro è un cielo nero, sconosciuto, che spesso lascia spazio a qualche barlume di luce: le stelle. L’essenza della vita umana si racchiude tutta nel campare.

Barricalla affrontando i grandi problemi esistenziali arriva a sostenere che la morte è un atto, un passaggio che serve a espiare le proprie colpe e quindi conferisce valore alla vita con il proprio essere-esserci stato.

Le persone che sono coinvolte negli impegni mondani non maturano, non crescono, non hanno il tempo di riflettere sul fatto che la vita sia labile, quindi la vita è un sentiero destinato a finire e a condurci alla morte.
Anche se il sogno è labile, nebuloso, è fatto per essere infranto. Nel sogno tutto è possibile, ci si sente affiatati accorati raccolti all’unisono con la persona agognata, però durante la vita anche se ci si conosce da molti anni non si arriva mai a toccare quell’intimità, quell’empatia riflessa nei sogni.

L’amore invece è in grado di sollevare le nostre croci, mentre l’amore mancato è dolore, quel dolore si nasconde in fondo al nostro cuore. Nella vita non ha senso avere un atteggiamento vittimista, bisogna sempre assumersi la responsabilità per le conseguenze delle proprie azioni.

Lungo il corso della vita tutto si può lavare, tutto può subire cambiamenti, tranne la propria coscienza. Per una donna si arriva anche a litigare col migliore amico. Chiaramente, l’amore non è simbiosi, anche se corre su un unico binario ed è tutto fonte del caso, della fortuna. Nella vita si raccoglie ciò che si semina. Le persone cieche, in vita, non vedono ma contemplano la loro e l’altrui esistenza.

La spensieratezza del bambino crescendo vola via, però può anche essere immortalata da uno scatto fotografico. In attesa del nulla, si percorre la vita bestemmiando e oziando. La luna è il volto stanco e triste di una donna, così come anche altri elementi naturali. Cos’è in fondo la vita? Vivere è volere, agognare un po’ d’amore. L’excursus su questi grandi temi esistenziali fanno riflettere l’uomo e vengono sviscerati in profondità e trattati in modo semplice tanto da poter arrivare alla mente e al cuore di tutti i lettori.

Concetta Padula

 

Autore: Fabio Barricalla
Titolo: Guardavamo la Luna
Editore: Matisklo Edizioni
Anno: 2015

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