Ed eri mare. Ossia incontro
di spirito e carne, ma anche
il luogo di resurrezione.
Enorme palcoscenico
fra gli dèi e gli uomini.
Il mare è il protagonista assoluto di questa ultima raccolta di Floriana Porta, “Quando sorride il mare“, a partire dal titolo, ma anche nel susseguirsi delle onde, delle maree e delle correnti sotterranee, nell’impeto dell’acqua, della schiuma che ci avvolge e ci travolge. La poetessa scruta il mare per strapparne i segreti più oscuri e inaccessibili; ne assapora i profondi silenzi e ne svela gli oscuri abissi. Respira il blu delle onde e s’immerge nella struggente e solitaria “marea” dei ricordi, in uno spazio-tempo senza fine. Lo scavo poetico penetra fin sotto la pelle sottile del mare e in ogni fibra dell’anima, in un percorso che si snoda attraverso sogni e fantasie, meraviglie e mutamenti.
È nelle profondità del cosmo – dice l’autrice – che cerco i segni del sovra-umano, del
divino e le impronte dell’evoluzione. Attraverso la poesia i mondi lontanissimi dell’infinito e dell’illimitato si avvicinano, quasi da poterli toccare, respirare. Mi ha sempre affascinato l’universo; la mia ricerca iniziò dopo la lettura di alcuni libri di Teilhard de Chardin. Grazie a lui, alla sua straordinaria visione cosmologica, mi interessai alle teorie dell’evoluzione, alle forze cosmiche, e alla materia. Intuii che quella era la strada che avrei voluto e dovuto percorrere, e così feci. In quest’ottica le mie poesie rappresentano un cammino scientifico-spirituale, un viaggio che guarda al passato e insieme al futuro della nostra specie. La poesia come strumento della conoscenza e del sapere, che abbraccia l’universo intero, intesa come centro universale, nel cuore fondante ed unificante del Tutto. Una poesia ai confini del mondo visibile, con il naso all’insù.
Un libro imperniato d’energie e d’emozioni che non possono non affascinare e catturare il lettore. I versi – puliti ed essenziali, da sorseggiare lentamente – smuovono i sensi, giungono al centro, e arrivano dentro.
La redazione