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DL cultura: tra iva su ebook e foto ai musei

Scritto da Maria

Nell’atteso Decreto cultura firmato dal Consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi trovano spazio diverse disposizioni che introducono novità sul fronte tecnologico: ma non sembrano quelle che ci si attendeva.

Non è stato infatti possibile abbassare l’IVA sugli ebook al 10 % rispetto all’attuale 22%, per avvicinarla a quella imposta sui libri cartacei, che è del 4%.

Tale disparità è un controsenso talmente evidente che il ministro Dario Franceschini aveva annunciato qualche tempo fa che una riduzione dell’IVA – dal 22% al 10% – per gli ebook sarebbe presto stata trattata in Consiglio dei Ministri, magari finendo nel decreto legge per la tutela del patrimonio culturale.

L’ostacolo a questa riduzione è l’Europa: gli e-book, infatti, non rientrano nell’elenco dei prodotti sui quali è possibile applicare l’IVA agevolata; per questo motivo Franceschini aveva inizialmente pensato a una soluzione di compromesso, portando l’imposta al 10% anziché al 4%. La proposta è stata bocciata per evitare quanto è già accaduto a Francia e Lussemburgo, che avendo autonomamente deciso di abbassare l’IVA sugli ebook rispettivamente al 7% e al 3%, contro le disposizioni dell’UE, devono affrontare la procedura d’infrazione aperta da Bruxelles.

D’altro canto ha trovato spazio, però, nel decreto la possibilità di effettuare liberamente foto all’interno dei musei con qualsiasi dispositivo elettronico.

Il provvedimento nascerebbe, in base a quanto dichiarato, dalla volontà di “promuovere la libera manifestazione del pensiero o espressione creativa”, nonché la “conoscenza del patrimonio culturale italiano”, e dalla richiesta dei gestori di luoghi di cultura e arte italiana. In realtà sembra piuttosto una novità che si limita a fotografare una situazione di fatto: la diffusione di smartphone e tablet con fotocamera ha già reso praticamente impossibile i controlli, se non al costo di crescenti oneri per i custodi. Rimangono, naturalmente per motivi di tutela delle opere d’arte, i divieti di utilizzo di qualsiasi tipo di flash o fonte di illuminazione artificiale durante lo scatto, così come qualsiasi tipo di strumento che richiede il contatto fisico con il soggetto fotografato. Gli scatti, poi, potranno essere utilizzati per finalità di studio e per ricerca, ma in nessun caso a scopo di lucro.

Maria Mancusi

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