Le recensioni di Connessioni Letterarie
Coccarde Rosse, un romanzo storico che racconta il conflitto tra l’Italia appena unita e il brigantaggio attraverso la storia di una giovane donna che lotta per la sua libertà. Un testo che permette di scoprire uno dei fenomeni più complessi della nostra storia nazionale: il brigantaggio sullo sfondo della questione meridionale. Un autentico saggio storiografico che ricostruisce in modo attendibile le varie posizioni, spesso in contraddizione, attribuendo a ciascuna, con grande onestà intellettuale, le proprie ragioni.
L’intera vicenda si sviluppa tra il 1860 e il 1863 in Basilicata, tra le pendici boscose del Vulture, scenario di cruenti e mortali scontri tra briganti e soldali. Luisa alla morte della madre cresce con il padre, ufficiale postale, e una zia molto austera. La morte di Eufemia, una donna folle e spensierata che vive il presente senza troppo pensare al domani, copre casa Rubino con un velo di tristezza. Il padre, ormai senza linfa vitale, si lascia influenzare dalla cognata, in una vita rigida e piena di regole combinando un matrimonio per la piccola Luisa. Sarà questo il motivo della fuga della ragazza, una fuga verso la libertà, verso la propria dignità, una fuga da una vita che non vuole e in cui non si riconosce. Durante la fuga, Luisa casualmente si imbatte in un brigante gentiluomo Gaspare Dragoni, detto Falco, che la protegge nel suo covo. Qui impara a conoscere i briganti, a comprendere le loro ragioni vivendo e dialogando con loro. Quando uno di loro si approfitta di lei la ragazza è costretta a scappare rifugiandosi nella casa di un barone decaduto. Qui avrà modo di conoscere l’altro fronte dello schieramento, quello dei piemontesi e dei politici del tempo. Combattuta tra l’amore impossibile per Falco e la passione per Edoardo, sergente dell’esercito piemontese impegnato nella repressione del brigantaggio, Luisa vive a stretto contatto con i due schieramenti, comprendendo le ragioni di entrambi e sviluppa una doppia anima per certi versi brigante e per altri piemontese.
Coccarde Rosse è la storia di una ragazza comune che vive il conflitto tra piemontesi e briganti, riconoscendo le contraddizioni della lotta, i valori comuni, le difficoltà di entrambi, interrogandosi sui problemi senza stare ferma a guardare. La storia di una donna che nella fuga per difendere se stessa si trova a diventare brigantessa per caso e si trova costretta ad assumere varie identità: Luisa figlia di famiglia, Eufemia brigantessa, Anselma istitutrice. L’alternarsi di maschere che di volta in volta Luisa indossa, è restituito dall’autrice, Annalisa Bari, attraverso il passaggio nella narrazione dalla prima alla terza persona quasi a sottolineare il distacco della protagonista da se stessa quando indossa abiti diversi da quelli della sue origini.
Luisa scende in campo per la liberazione, combattendo, affrontando le sue paure, i suoi sentimenti a rischio della vita. Una protagonista indomita, un’anima ribelle, che non si nasconde dietro falsi valori ma agisce nell’idea che il giusto vada cercato in qualsiasi situazione.
Li vide allontanarsi in fila e dileguarsi nel bosco. Si sedette con la schiena poggiata a un albero, era priva di forze, il sole basso attraverso i rami lanciava i suoi ultimi bagliori. Sentiva la gola e la bocca secche, i panni di Dominico le si erano appiccicati addosso, puzzavano di polvere da sparo, il cappello non lo aveva più. Quei morti intorno le facevano orrore. Piemontesi e lucani, vicini come non lo erano stati mai, accomunati dallo stesso destino.
Un testo con un ritmo incalzante, ricco di colpi di scena, un viaggio di crescita e scoperta del mondo per uscire dalle costrizioni dei costumi del proprio tempo.
Doveva resistere per amore di Maria, finché lei non avesse imparato ciò che era indispensabile, finché anche i familiari non avessero imparato a comunicare con lei. Poi avrebbe dovuto assolutamente aiutare la sua protetta a essere autonoma, a non dover dipendere dagli altri. E le doveva insegnare il senso della parola “libertà”. Diventò il suo chiodo fisso, coglieva ogni occasione per accostare quella parola a immagini o situazioni contrapposti a costrizione, a limitazione, a ostacolo a cui premetteva il gesto della negazione. Inventò un gesto mimico, quello del volo con ambo le mani per indicare la libertà, lo stesso gesto preceduto dal no, per indicare la non libertà. Un uccello in volo: libertà; un coniglio in gabbia: non libertà; la libera scelta di un pasto, di un giocattolo, di un vestito da indossare: libertà; la costrizione a compier atti non voluti: non libertà.
Titolo: Coccarde Rosse
Autore: Annalisa Bari
Anno: 2012
Editore: Bompiani
ISBN: 9788845272219
Tonia Zito