Dal 24 al 28 aprile si terrà la VII edizione del International Journalism Festival di Perugia. Fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter, il festival ha come obiettivo il confronto sul giornalismo, l’informazione, la libertà di stampa e democrazia secondo il modello 3.0. Un evento unico dove i protagonisti dell’informazione provenienti da tutto il mondo si incontrano con cittadini, studenti, professionisti per riflettere e confrontarsi sull’informazione e le sue trasformazioni, sulla rivoluzionne digitale che modifica il mestiere del giornalista e il suo pubblico, sulle strategie degli editori ai tempi del web 3.0.
Un programma molto ricco e variegato con oltre 200 eventi, 400 speaker e 200 volontari, non solo nomi di rilievo internazionale, come Yoani Sanchez, blogger cubana che ha raccontato la sua battaglia a colpi di post contro il regime di Castro sul blog Generation Y, Emily Bell, una delle voci più apprezzate nel panorama mediatico britannico e internazionale e direttore del settore digitale del “The Guardian”, Harper Reed, appartenente allo staff che ha guidato Barack Obama in campagna elettorale, che ha contributo alla vittoria di Obama grazie a un’inedita e imponente operazione di data mining, ma anche vari pionieri dell’informazione digitale si alterneranno tra keynote speech, panel discussion, workshop, interviste, presentazioni di libri, concorsi e premiazioni.
Numerosi i temi trattati: la grande attualità, con la Siria e la guerra civile e mediatica, con la Russia di Putin tra attivismo e giornalismo investigativo, con le tensioni per il controllo della rete dopo la Conferenza internazionale sulle telecomunicazioni Wcit di Dubai, con L’Italia, il femminicidio e l’ascesa del Movimento 5 Stelle; i nuovi modelli di business per far fronte alla crisi del giornalismo come il paywall di cui si inizia a discutere anche in Italia; le nuove sfide dell’informazione digitale con numerosi dibattiti e workshop guidati da ospiti di rilievo provenienti da testate prestigiose come New York Times, The Guardian, Reuters, sessioni per imparare a fare computer-assisted reporting e a trattare i Big Data, dibattiti sul rinnovamento nel mondo dell’informazione causato dalla rivoluzione digitale.
Una macchina imponente che si regge sulla collaborazione di volontari, studenti e aspiranti reporter provenienti da tutto il mondo e mossi dalla loro passione per il giornalismo, una community nata e organizzata con i social network.
Il Festival col suo format rende vivo e produttivo l’incontro tra chi fa informazione e chi ne usufruisce. È un evento che non nasce dall’alto ma dalle esigenze e dalle competenze di chi vive l’informazione da utente e da protagonista.
Tonia Zito