Letteratura al tempo del 2.0? 20lines, una delle più innovative start up italiane nel campo dell’editoria, propone la sua app, un social in cui è possibile, una volta registrati, pubblicare i propri scritti, leggere e commentare quelli degli altri iscritti/utenti.
Una storia in poche righe che viene amplificata e costruita insieme agli altri utenti, un libro a più mani, ovviamente virtuali, che evolve in intrecci narrativi inaspettati e imprevedibili, perché è imprevedibile l’apporto esterno. Storie che iniziano e che potrebbero non finire, fluide come il mezzo che le contiene e le diffonde.
Gli utenti/scrittori possono proporre le loro 2o righe e poi andare avanti con il racconto, condividere sui social network, “scrivere” brani multimediali. Il romanzo se procede lungo un percorso verticale può arrivare a sei capitoli, ma visto che ognuno di questi è l’inizio di altre storie parallele, potenzialmente i romanzi che si generano sono infiniti. I migliori vengono votati dagli utenti e possono diventare un eBook. Tutto questo succede su 2olines.
Le dinamiche per entrare nella comunità sono le solite previste per tutti i social network: dopo essersi registrati (tramite account Facebook, Twitter o email) è possibile seguire e farsi seguire da altri utenti, con cui interagire non solo commentando gli scritti, ma anche cooperando, proseguendo la storia o creando spin off. Il risultato è quello di un grande romanzo cooperativo con intrecci inaspettati, stili eterogenei e trame complesse. Le opere, oltre che per scrittore sono catalogate per tipologia (avventura, horror, ragazzi ecc…). Sul portale, inoltre, sono attivi diversi contest per pubblicare o collaborare a progetti di grandi editori come Fabbri, Rai Scuola o Rizzoli. Il progetto, creato da Alessandro Biggi, giovanissimo fondatore di 20lines, consiste in un vero e proprio nuovo genere letterario, figlio del web 2.0 .
Maria Mancusi